QUANDO IL CORPO PARLA. I disturbi psicosomatici

QUANDO IL CORPO PARLA.

I disturbi psicosomatici

A cura della

Dott.ssa Maria Cristina Zezza

download (1)

Gastroenteriti, coliti, mal di testa, mal di schiena, dermatiti sono solo alcuni dei segnali che il nostro corpo può inviarci in periodi particolari della nostra vita.

Con il termine “psicosomatici” si intendono proprio quei disturbi o dolori fisici la cui causa o concausa è di matrice psicologica.

Quando pensiamo a un dolore fisico spesso pensiamo che la causa possa essere esclusivamente di natura organica e che la psiche non c’entri nulla. Quando il medico risponde “Lei è solo stressato” “Dagli esami non risulta nulla”Lei sta bene” “Non c’è un motivo medico per il suo disturbo” ci sentiamo spesso disorientati. Sentire di avere forti dolori, ma non trovarne un riscontro medico, diventa fonte di ulteriore preoccupazione. Oltre al disagio nel tollerare di star male, vi è quello di non riuscire a trovarne le cause e sentirsi impotenti davanti al proprio malessere.

Come è possibile avere sintomi fisici ed essere “sani come un pesce?”

Diverse ricerche scientifiche hanno evidenziato come mente e corpo in realtà siano intimamente collegati. Il dolore psicologico può indurre sintomi fisici e sintomi fisici possono indurre disagi a livello psicologico. In alcuni casi è addirittura difficile distinguere se la causa primaria sia quella psicologica o medica.

I disturbi psicosomatici si possono manifestare in molteplici parti del corpo:

  • nell’apparato gastrointestinale (gastrite, colite, ulcera);
  • nell’apparato cardiocircolatorio (aritmia, ipertensione, tachicardia);
  • nell’apparato respiratorio (asma, iperventilazione);
  • nell’apparato urogenitale (impotenza, eiaculazione precoce, anorgasmia, dolori mestruali);
  • nella pelle (psoriasi, acne, dermatite, prurito, orticaria, secchezza cutanea e delle mucose, sudorazione eccessiva);
  • nel sistema muscolare (cefalea, crampi, torcicollo, mialgia, artrite).

Il problema che sta alla base di chi ne soffre è la difficoltà nell’entrare in contatto con le proprie emozioni e con i propri vissuti emotivi e nell’esprimerli in modo adeguato. Il corpo diviene quindi l’unico mezzo per poterli esternare.

Chi risente di questi disturbi spesso non percepisce le proprie emozioni, non è consapevole di essere addolorato, stressato arrabbiato. Sono persone che difficilmente ragionano in termini di emozioni e tendono a mettere in atto diversi tipi di comportamento per non sentirne il peso. Questo accade in particolare con le emozioni negative come: dolore, rabbia, tristezza e senso di colpa, percepite come troppo dolorose e spaventose per poterle sentire e vivere.
Il linguaggio “scelto” dal paziente per esprimere questo disagio, è quindi il disturbo corporeo.

DIMMI CHE DISTURBO HAI E TI DIRO’ CHE EMOZIONE PROVI

In linea generale è possibile attribuire i disturbi psicosomatici ad un periodo molto stressante della vita e alcuni autori identificano specifiche problematiche fisiche con specifiche emozioni.

Ad esempio:

  • La cefalea (mal di testa) può indicare il bisogno di allentare l’eccessivo controllo razionale, e quindi il desiderio di lasciare più spazio all’intuizione. Di solito, infatti, chi soffre di mal di testa ha una mente lucida e razionale (fin troppo), che deve tenere sempre tutto controllo senza cedere e lasciarsi andare mai.
  • Gastriti, bruciori allo stomaco o altri disturbi digestivi sono collegati alla rabbia, o altre emozioni negative, che spesso vengono “mandate giù” senza darle modo di esprimersi.
  • Eczemi, psioriasi, acne sono tutti sfoghi a livello cutaneo. La pelle rappresenta simbolicamente il confine tra sé e gli altri. Questi distubrbi possono rivelare che non si hanno ben chiari i propri confini e che per difendersi da una eccessiva intrusione esterna si cerca, metaforicamente, di tenere lontani gli altri. Ma possono anche indicare che, pur non potendolo permetterselo, si vorrebbe che gli altri stessero più vicini.
  • Dolori alla schiena o contratture muscolari possono indicare un eccessivo senso di responsabilità e di stress da “portare sulle spalle”

Spesso però il collegamento tra emozione e disturbo fisico non è cosi diretto o immediato e ad un determinato disturbo possono concorrere diverse variabili psicologiche.

 

DA DOVE NASCE L’INCAPACITA’ DI SENTIRE E COMUNICARE LE EMOZIONI?

Le persone che soffrono di disturbi psicosomatici hanno spesso un sistema familiare comune alle spalle.Sono famiglie in cui le emozioni sono accuratamente filtrate in modo da evitare tensioni e contrasti e da mantenere una finta armonia. Uno dei maggiori studiosi in questo campo, Salvador Minuchin, ha descritto la “famiglia psicosomatica” come un sistema in cui sono presenti quattro caratteristiche quasi costanti:

  • invischiamento,
  • iperprotettività,
  • rigidità,
  • impossibilità di risoluzione del conflitto

Le famiglie di questo tipo, sono caratterizzate da legami molto intensi e difficili da sciogliere fra i membri. L’atteggiamento dei genitori verso i figli e in genere dei diversi componenti della famiglia é di esser preoccupato per ogni tipo di problema ed eccessivamente protettivo. Le discussioni ed i conflitti vengono scrupolosamente evitati, restando irrisolti, per nmantenere l’illusione e la facciata della famiglia perfetta. Qualsiasi dissenso o emozione negativa viene quindi messa a tacere.

Tutti questi comportamenti inibiscono l’espressione delle emozioni che potrebbero creare preoccupazioni o conflitti

COSA FARE?

L’obiettivo del lavoro terapeutico sarà quindi quello di lavorare sullo sviluppo dell’aspetto emotivo, che bloccandosi, ha impedito di acquisire strumenti più evoluti sia per esprimere sia per curare il disagio profondo che la persona vive, e che riesce ad esprimere solo a livello corporeo tramite il sintomo. Si tratterà di imparare a leggere e a codificare le proprie emozioni.

Occorrerà imparare ad entrare in contatto col proprio mondo emotivo acquisendo pian piano le capacità per saperlo comprendere ed esprimere, sarà come iniziare a parlare una nuova lingua. In termine tecnico si inizierà un processo di alfabetizzazione emotiva, affinchè le emozioni possano essere espresse adeguatamente e trovare il giusto canale di uscita, lasciando libero il corpo da disturbi che non gli appartengono.